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Armodue:
le risorse di un nuovo sistema musicale
. Quale
musica con Armodue
Armodue è un nuovo sistema musicale nel senso che adotta una scala
generale dei suoni (scala cromatica) basata su 16 note diverse invece che
su 12 (sono 12 le note della scala cromatica utilizzata attualmente
nell’ambito della musica occidentale).
Tale ricchezza di "nuove" note disponibili, in rapporto alla
composizione, è confrontabile con una vasta gamma di "nuovi"
colori della tavolozza in relazione alla pittura.
Il sistema di Armodue dunque non si prefigge necessariamente di
rivoluzionare, di ricreare ex-novo gli stili e i generi della musica; esso
si propone ai musicisti innanzitutto come arricchimento della gamma di
altezze (frequenze) disponibili.
In termini pratici tale arricchimento consiste in un apporto di nuovi
intervalli, nuovi accordi, nuove scale, nuove formule
melodico-armoniche-polifoniche.
Armodue modifica radicalmente le qualità della musica, ma la
trasformazione operata è primariamente a livello della melodia e
dell’armonia, quindi di tutto ciò che concerne le altezze (compreso il
sistema di scrittura).
Tutto ciò che riguarda gli stili, le forme, le ritmiche, la metrica, la
rappresentazione delle durate dei suoni, dei segni dinamici e diacritici,
i criteri di arrangiamento, le scelte timbriche non viene stravolto
dall’impiego di Armodue, a meno che non sia una precisa scelta di un
compositore quella di inventare un nuovo genere o stile musicale con
Armodue.
Ciò significa che, anche adottando Armodue, sarà possibile comporre
musica nei generi conosciuti: vi saranno così la musica classica, il
jazz, il rock, il blues, la musica leggera e qualsiasi altro genere
musicale conosciuto anche nel nuovo sistema esadecafonico.
Anche in Armodue vi sarà una sequenza di accordi tipo "giro di
Do", vi saranno le otto battute di una frase, la strofa ed il
ritornello, le fondamentali e i bassi degli accordi, i rivolti, il tempo
di quattro quarti, le sezioni degli archi e dei fiati di un’orchestra,
le Blue note, i poliaccordi tanto cari ai jazzisti, le ritmiche e le
percussioni già conosciute e tutto il resto.
La nascita di nuovi stili musicali che si aggiungeranno ai già esistenti
sarà forse necessari ma tutto dipenderà dagli sviluppi che prenderà il
nuovo sistema.
Qui però si sottolinea soltanto che Armodue non vuole cancellare le
grandi risorse della musica attuale e passata: gli stili, i generi e le
forme ereditate.
Armodue rappresenta un futuro della musica che ingloberà i lasciti del
passato per arricchirli di nuove risorse, una grande novità nella
tavolozza-colori dei suoni, un orizzonte sonoro di più ampio respiro.
.
Compositori che hanno utilizzato l’esadecafonia nella musica microtonale
Tra i compositori che fino ad ora hanno utilizzato accordature basate
sulla scala di sedici note equalizzata meritano menzione Op de Coul, J.
Goldsmith, Easily Blackwood, Miller, Wilson.
Un discorso a parte merita il compositore Lou Harrison che ha utilizzato
una scala di sedici note non già equalizzata ma basata sugli intervalli
puri (Just intonation).
. I tre
temperamenti di Armodue principali e realizzabili per tutti gli strumenti
musicali
L’intonazione delle sedici note della scala cromatica di Armodue
varia a seconda del temperamento adottato.
I temperamenti possibili sono tre:
- il temperamento Equalizzato - divisione dell’ottava in sedici
microtoni uguali;
- il temperamento Just Intonation che applica la scala di sedici note di
Lou Harrison;
- il temperamento Semi-equalizzato che estrapola sedici note dalla scala
equalizzata di trentuno note.
Entrambi questi tre temperamenti sono stati studiati per essere il più
possibile pratici e funzionali, e sono ottenibili anche in strumenti
problematici riguardo ad accordature diverse o non equalizzate (come la
chitarra).
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(7)
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Ampiezza
degli intervallipuri
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Nomenclatura
degli
intervalli puri
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Classic
chromatic semitone
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7#
900
|
933,1
|
929,0
|
13/10
|
454,2
|
-----
|
8
975
|
968,8
|
967,7
|
4/3
|
498,0
|
Perfect
fourth
|
8#
1050
|
1017,6
la#
|
1045,2
|
15/11
|
537,0
|
-----
|
9
1125
|
1088,3
si
|
1122,6
|
17/12
|
603,0
|
----
|
|
|
|
10/7
|
617,5
|
Euler's
tritone
|
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|
3/2
|
702,0
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Perfect
fifth
|
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11/7
|
782,5 |
Undecimal
augmented fifth |
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8/5 |
813,7 |
Minor sixth |
|
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13/8 |
840,5 |
Tridecimal neutral
sixth |
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5/3 |
884,4 |
Major sixth |
|
|
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12/7 |
933,1 |
Septimal major
sixth |
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7/4 |
968,8 |
Harmonic seventh |
|
|
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9/5 |
1017,6 |
Just minor seventh |
|
|
|
11/6 |
1049,4 |
Undecimal neutral
seventh |
|
|
|
15/8 |
1088,3 |
Classic major
seventh |
|
|
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48/25
|
1129,3
|
Classic
diminished octave
|
(1) La
colonna 1, 1#, 2, 2# .... 8#, 9 elenca tutte le sedici note di Armodue,
denominate e trascritte nel tetragramma (il sistema di notazione di
Armodue) sempre allo stesso modo, quale che sia il temperamento adottato.
(2) Armodue equalizzato ripartisce il rapporto 2/1 (l'ottava nel sistema
dodecatonico) in sedici parti proporzionali.
Il rapporto di frequenza del microtono di Armodue (Eka), pari a 75 cents,
è dunque uguale alla radice sedicesima di due: 1,0442738.
(3) Armodue Just Intonation applica la scala di sedici note di Lou
Harrison. Tale scala - non equalizzata - comprende tutti i dodici
intervalli puri del sistema dodecatonico oltre i quattro intervalli
formati dalla settima armonica. Questi ultimi quattro intervalli -
evidenziati nel prospetto -corrispondono a: 231,1 - 266,9 - 933,1 - 968,8
cents (gli intervalli puri sono nell'ordine: 8/7, 7/6, 12/7, 7/4).
(4) Armodue semi-equalizzato applica la divisione del rapporto 4/1 (la
doppia ottava o quindicesima nel sistema dodecatonico) in trentuno parti
proporzionali, ottenendo così un microtono (Eka) leggermente ampliato:
2400/31 = 77,42 cents in luogo dei 75 cents dell'Eka in Armodue
equalizzato. In tal modo si estrapolano sedici note appartenenti alla
scala equalizzata di trentuno note (la nota 8 - discontinua nella
progressione ed evidenziata - restituisce l'intervallo molto prossimo alla
settima armonica).
(5) Gli intervalli puri o naturali corrispondono all'intonazione delle
armoniche.
Essi sono tanto più rilevanti ai fini della consonanza o fusione armonica
quanto più sono di bassa numerazione.
(6) Nell'ambito della misurazione degli intervalli, un’ottava (rapporto
2/1) si ripartisce in 1200 parti proporzionali dette cents. Si ha dunque:
1 cent = radice milleduecentesima di due. Un semitono, nella scala
dodecatonica, vale 100 cents. Per determinare l'ampiezza in cents di un
intervallo di cui si conosca il rapporto di frequenza, si moltiplica il
logaritmo decimale di tale rapporto per la costante 3986,3137.
Tale costante a sua volta si ottiene con il calcolo: 1200/log2.
Ad esempio, per determinare l'ampiezza della quinta perfetta naturale
(rapporto 3/2), si calcola: log(3/2) x 3986,3137 = 701,955 cents(7) La
nomenclatura degli intervalli puri è ripresa dalla "List of
intervals" pubblicata in rete all'interno del sito: www.xs4all.nl
dedicato alla musica microtonale.
. La
notazione di Armodue e il diapason
La notazione di Armodue è di tipo numerale (le note sono le cifre da
1 a 9, se necessario corredate dal segno di alterazione diesis: #):
1, 1#, 2,
2#, 3, 3#, 4, 5, 5#, 6, 6#, 7, 7#, 8, 8#, 9
Ciò non
impedirà in futuro ai compositori che si cimenteranno con Armodue di
sovrapporre altri nomi oltre a quelli ufficialmente adottati alle sedici
note (specie per finalità didattiche), in funzione dei sistemi modali o
delle tecniche armoniche che adotteranno; tuttavia la nomenclatura di tipo
numerale qui esposta resterà sempre la nomenclatura ufficiale di Armodue,
con valenza internazionale.
La nota 1 corrisponde al Do del sistema a dodici note.
L’intervallo di ottava in Armodue diviene l’intervallo di decima
(1,2,3…9,1). Il diapason (La 3 = 440 Hz) corrisponde in Armodue alla
nota 7# della terza decima.
Con una
straordinaria semplicità, le sedici note sono riportate su un tetragramma
che non necessita di chiavi differenti (la nota 1 è sempre collocata nel
primo sottospazio, in qualunque decima ovvero in qualunque registro):
L’unico
segno riportato in luogo della chiave è l’indicazione di registro (ad
esempio il segno “3” all’inizio del rigo sta ad indicare la decima
centrale corrispondente all’ottava centrale do3 – do4).
Nel rigo è dunque necessario specificare solamente a quale decima (decima
centrale oppure più o meno bassa o acuta) vanno riferite le note scritte:
. I microtoni di Armodue: gli eka
Il microtono di Armodue, quale che sia il temperamento adottato, è
sempre definito Eka (dal sanscrito eka: uno, unità). Nella scala
cromatica di Armodue perciò un Eka corrisponde sempre all’intervallo
tra due note consecutive qualsiasi.
. Armodue
Equalizzato: altezze della scala cromatica
In Armodue Equalizzato la scala cromatica si compone di sedici
microtoni uguali o parti proporzionali. Ogni microtono vale 3/4 di un
semitono temperato (75 cents) e corrisponde ad un "eka".
In Armodue Equalizzato, un eka è il microintervallo che si pone
esattamente a metà distanza dal semitono (100 cents) del sistema
dodecatonico e dal quarto di tono (50 cents) del sistema quartitonale; ma
questa equidistanza (o compromesso) dai due sistemi non è la principale
ragion d'essere di Armodue, bensì è una semplice ripercussione della
peculiare ripartizione simmetrica della decima (l'ottava temperata) in
quattro volte quattro - cioè sedici - parti.
. Gli
intervalli di Armodue Equalizzato
Dei sedici tipi di intervallo che esistono in Armodue Equalizzato,
quattro sono esattamente uguali a intervalli del sistema temperato (terza
minore, tritono, sesta maggiore e ottava) per una corrispondenza
squisitamente matematica.
Tutti gli altri dodici intervalli hanno una sonorità nuova e non hanno
riscontro nel sistema a dodici note. Alcuni intervalli si ritrovano invece
nel sistema a quarti di tono.
. Armodue
Just Intonation secondo L. Harrison e La Naturale Divisione dell’Ottava
secondo A. Pertout
Armodue Just Intonation non è altro che la scala di sedici note di
Lou Harrison basata sui rapporti semplici e gli intervalli puri. In questa
scala si hanno praticamente gli stessi dodici intervalli della scala
naturale o zarliniana (il semitono 16/15, il tono piccolo o minore 10/9,
la terza minore 6/5, la terza maggiore 5/4, la quarta e quinta giusta
rispettivamente 4/3 e 3/2, la sesta minore 8/5, la sesta maggiore 5/3, la
settima minore che è rivolto del tono piccolo 9/5, la settima maggiore
15/8) oltre al tritono e a quattro altri intervalli che si basano sui
rapporti della settima armonica (i rapporti 8/7, 7/6, 12/7, 7/4).
Esiste anche un’altra accordatura possibile del tipo Just Intonation –
definita la Naturale Divisione dell’Ottava - che risulta pubblicata in
rete all’interno di un sito (http://www.users.bigpond.com/apertout/Sonus.htm)
dedicato al compositore Andrián Pertout e per la quale si dichiara:
“The 'Natural (Pure) Division of the Octave' is based on the harmonic
series. It is a scale of 'Just Intonation', where the intervals are called
pure (or just), because there are no beats between the notes or their
harmonics”. Si noti che tale accordatura consta di molti intervalli in
comune con quella di Lou Harrison:
Note
|
Intervalli
|
Rapporto
|
Cents
|
1
1#
2
2#
3
3#
4
5
5#
6
6#
7
7#
8
8#
9
1
|
unison
major half-tone
minor tone
major tone
minor third
major third
fourth
harmonic tritone
cyclic tritone
fifth
diminished sixth
harmonic sixth
harmonic minor seventh minor seventh
minor seventh
major seventh
octave
|
1/1
16/15
10/9
9/8
6/5
5/4
4/3
45/32
64/45
3/2
8/5
5/3
7/4
16/9
9/5
15/8
2/1
|
0
112
182
204
316
386
498
590
610
702
814
884
969
996
1018
1088
1200
|
.
Prerogative di Armodue Just Intonation ( scala di Lou Harrison)
Armodue Just Intonation (secondo Lou Harrison) permette di eseguire le
ben conosciute scale maggiori e minori con un altissimo grado di purezza
(mediante gli intervalli puri o zarliniani più sopra enunciati) e
permette anche la modulazione nell’ambito di un nuovo sistema tonale (a
patto di evitare alcune tonalità delle dodici possibili, come ad esempio
le tonalità equivalenti di La, Mi e Si maggiore che non contengono
intervalli puri).
Inoltre, ai dodici intervalli a cui è assuefatto l’orecchio occidentale
qui si aggiungono quattro nuovi intervalli che si riferiscono tutti alla
settima armonica e ai suoi rapporti, per un notevole ampliamento di
risorse.
. Armodue
Semi-equalizzato
La scala cromatica di questo temperamento è quasi uguale a quella del
temperamento Equalizzato, con la differenza che l’eka (il passo della
scala cromatica) è qui leggermente più ampio: 77,4 cents invece di 75
cents. In questo temperamento è inevitabile la presenza di un microtono
più piccolo (l’eka tra le note 7# e 8).
Armodue semi-equalizzato realizza un compromesso tra la simmetria del
sistema equalizzato e la purezza degli intervalli naturali (gli intervalli
di Armodue semi-equalizzato sono molto puri e nello stesso tempo si
conserva quasi inalterata la simmetria del sistema e l’ampiezza dell’eka).
Questo temperamento discende direttamente dal sistema – molto apprezzato
e storicamente radicato - che divide l’ottava temperata in 31 note (di
fatto tutti gli intervalli realizzabili in questo sistema sono praticabili
– anche ricorrendo ai rivolti – in Armodue semi-equalizzato, poiché
si ha: 16 x 2 = 32 = 31 + 1 note).
. Le ragioni dei temperamenti di Armodue: purezza armonica e praticità
Il problema fondamentale di ogni sistema di accordatura sembra essere
quello di conciliare gli intervalli naturali (formati dalle armoniche di
più bassa numerazione), verso i quali tendono spontaneamente il nostro
orecchio e la nostra voce, con l’esigenza di dividere l’ottava in
parti proporzionali (adottando la stessa distanza tra i gradi adiacenti
della scala: è il concetto delle scale equalizzate), allo scopo di
rendere funzionale e praticabile l’intero sistema scalare.
Difatti le modulazioni, l’armonia parallela e speculare (basata sugli
intervalli simmetricamente invertiti) e le tecniche seriali risultano
problematiche se svolte nell’ambito di una scala generale o cromatica
non equalizzata.
Occorre dunque trovare un compromesso tra gli intervalli
formati dalle armoniche combinate tra loro e gli intervalli che possono
risultare da una scala equalizzata, che suddivida l’ottava in parti
proporzionali.
Armodue – nella sua forma equalizzata (eka = 75 cents) e
semi-equalizzata (eka = 77,4 cents) ambisce ad essere una nuova soluzione
dell’eterno problema di conciliare gli intervalli naturali – di
ampiezza eterogenea e non riducibile ad una stessa unità di misura - con
una scala cromatica equalizzata – che formi intervalli di ampiezza
omogenea e conformi allo stesso ordine di grandezza.
In Armodue
equalizzato e semi-equalizzato è di fatto possibile eseguire accordi con
intervalli ad alta purezza armonica impiegando le tecniche della
modulazione, dell’armonia parallela e speculare nonchè le tecniche
seriali.
Armodue Just Intonation invece si limita a permettere le modulazioni nel
campo tonale – grazie alla purezza delle scale maggiori e minori
ottenibili - ma è inadeguato all’armonia parallela e speculare o alle
tecniche seriali. Armodue Just Intonation trova comunque la sua piena
ragion d’essere nella concezione musicale e nelle tecniche compositive
di Lou Harrison.
. Perché
è necessario disporre di una scala cromatica avente un numero pari di
note
Molti compositori di musica microtonale hanno adottato scale
cromatiche che dividono l’ottava in un numero dispari di note. Ciò
comporta notevoli problemi: in primo luogo la mancanza di simmetria
interna al sistema, poi l’impossibilità - se il numero di note della
scala generale è un numero primo - di dividere l’ottava in parti uguali
ed infine la mancanza dell’intervallo di tritono, sul quale per esempio
il compositore Sckriabin ha addirittura basato il suo sistema tonale ed
armonico (specialmente con l’armonia nucleopolare).
Dividere l’ottava
in 17 parti o in 19 parti (secondo rispettivamente la scala cromatica
eptadecatonica ed enneadecatonica) dà adito ad accordature anche
interessanti per la consonanza degli intervalli, ma di fatto non consente
di dividere l’ottava in parti uguali (non si può suddividere in equa
ripartizione una gamma di 17 o 19 note in un’ottava) e quindi non
permette tutte quelle tecniche di Armonia del XX secolo basate proprio su
tale divisione – in special modo l’armonia parallela; è poi assente
in entrambi questi sistemi l’intervallo di tritono, intervallo cardine
nella musica moderna quanto l’intervallo di ottava.
Non vi è infine possibilità - in accordature di 17, 19, 21, 43 o 53
suoni o comunque di note presenti in quantità uguale a un numero primo -
di costruzioni simmetriche di qualsiasi sorta, e risulta difficoltoso se
non impossibile l’utilizzo di sistemi modali che ricalchino i Modi a
limitata possibilità di trasposizione di Messiaen.
Armodue equalizzato con le sue sedici note soddisfa invece tutte le
necessità musicali che non possono soddisfare accordature come quelle
analizzate e gratifica l’orecchio che ne percepisce l’altissimo grado
di simmetria interna (16 = 2 x 2 x 2 x 2).
.
Confutazione della supremazia del sistema dodecatonico e del “ciclo
delle quinte”
La musica occidentale sembra essersi cristallizzata, da Bach in poi,
su un unico temperamento: quello a dodici suoni equalizzato.
E’
opportuno fare qualche considerazione in proposito soffermandosi sulla
scala pitagorica all’origine del temperamento equabile. Innanzitutto una
serie di dodici suoni ottenuti per riporti successivi della quinta giusta
(quinta pitagorica) non è affatto un cerchio: il “circolo delle
quinte” cioè non è un ciclo concluso.
Se si parte dal Do e per quinte
giuste (rapporto 3/2) sovrapposte si arriva fino al Si # in qualità di
tredicesimo termine della serie, si osserva subito che tale nota è molto
diversa nell’intonazione dal Do di partenza.
La differenza d’altezza,
pur definita “comma ditonico” quasi a volerla minimizzare, è
tutt’altro che inavvertibile dall’orecchio (riportati nell’unica
ottava, il Do e il Si # differiscono di circa 24 cents ovvero quasi un
quarto di semitono) ed è di portata tale da non poter parlare, agli
effetti pratici, della pretesa equivalenza enarmonica: Do (primo termine)
= Si # (tredicesimo termine). Insomma il cosiddetto “ciclo delle
quinte” è un puro artificio, una mera speculazione che – seppur
utilissimo come criterio teorico nello studio dell’armonia e nella
tecnica delle modulazioni nell’ambito della musica eurocolta – non ha
alcun riscontro concreto. Storicamente, eliminare il comma ditonico
presente nella scala pitagorica per “chiudere” il cerchio delle quinte
dando vita al sistema temperato (raccorciando ogni quinta di 2 cents) è
stato fondamentale per risolvere il problema dell’accordatura degli
strumenti musicali; ma evidentemente ciò che si è rivelato essere
un’ottima soluzione per un problema pratico e costruttivo non deve
essere necessariamente considerato come il sistema musicale perfetto.
Del
resto che dodici suoni formino un “ciclo delle quinte” completo
risulta un dato arbitrario e discutibile anche se si valuta la forma
classica della scala araba di diciassette note – la scala di Al Farabi e
Safi al Din - che adopera la stessa sovrapposizione di quinte naturali
(3/2) ma non già in un ciclo di dodici suoni bensì di diciassette (in
questo sistema il comma ditonico di 24 cents si riscontra – per fare un
parallelo col sistema pitagorico - tra il settimo e diciottesimo termine).
Con queste argomentazioni si vuol dimostrare che la presenza di dodici
suoni nel sistema tonale della musica eurocolta è essenzialmente
funzionale alle modulazioni ovvero ai passaggi da una scala eptatonica
maggiore o minore ad un’altra, e non trova giustificazioni al di fuori
di questa necessità. Se si esula dall’ambito delle scale maggiori e
minori non c’è più alcun paradigma, alcuna ragione assoluta per cui le
note del sistema tonale debbano essere necessariamente dodici.
Il sistema
delle dodici note non può far valere la sua supremazia nemmeno
giustificandosi con la purezza degli intervalli che genera – basta
considerare che altri temperamenti – tra i quali Armodue e i
temperamenti a 17, 18 o 19 note equalizzate – consentono di ottenere
intervalli di gran lunga più puri e più prossimi alle armoniche.
In
special modo poi nel caso della musica atonale o seriale – cioè della
musica che esula dalla tonalità – non vi è alcuna motivazione valida
per la quale sia necessario attenersi esclusivamente ad un temperamento di
dodici note. Armodue, come sistema tonale a sedici suoni, trova in se
stesso la propria ragion d’essere e ha per questo pieno diritto di
cittadinanza nella musica.
. La consapevolezza e il ruolo generatore della settima armonica e del
“tono puro” in Armodue
Se gli intervalli di quinta, quarta, terza e sesta naturali formati
con le prime sei armoniche della serie hanno il loro riscontro nel sistema
dodecatonico, Armodue si basa invece sulla prima armonica della serie che
non trova riscontro nel sistema a dodici note: la settima armonica. La
settima armonica forma con la quarta armonica (rapporto 7/4: la quarta
armonica è un duplicato in ottava dell’armonica 1 fondamentale) un
intervallo che non ha equivalenti nel sistema dodecatonico.
Tale
intervallo corrisponde a 968,83 cents, un intervallo notevolmente più
piccolo della settima minore temperata conosciuta dal sistema a dodici
note. In tutti i tre temperamenti di Armodue è presente un intervallo che
corrisponde all’intervallo formato dalla settima armonica (rispetto alla
nota 1, tale intervallo è formato dalla nota 8 – 975 cents – in
Armodue equalizzato, dalla nota 8 in Armodue semi-equalizzato – 967,7
cents - e dalla nota 8 in Armodue Just Intonation – 968,8 cents).
La
settima armonica ha in Armodue un’enorme importanza, del tutto analoga
all’importanza che ha la quinta nel sistema a dodici note. Difatti, così
come vi è il ciclo delle quinte nel sistema temperato: fa do sol re la mi
si fa# do# sol# re# la# (mi#) in Armodue vi è il ciclo delle settime:
1 – 8 – 6# - 5 – 3 – 1# - 8# - 7 – 5# - 3# - 2 – 9 – 7# - 6
– 4 – 2# - (1) – per Armodue equalizzato (assumendo come intervallo
riportato in progressione l’intervallo di 975 cents = 13 eka)
Il rivolto della settima pura è il “tono puro” di Armodue (3 eka =
225 cents in Armodue equalizzato) prossimo al tono 8/7 della serie delle
armoniche (231 cents).
La successione di “toni puri” – passi di 3
eka – in Armodue equalizzato è estremamente suggestiva e costituisce
una grandiosa risorsa per la costruzione di scale ed accordi.
. La
consapevolezza delle armoniche superiori in Armodue – Armodue Overtone
Oltre alla settima armonica, Armodue restituisce con maggiore purezza
– rispetto al sistema dodecatonico – l’intonazione delle armoniche
superiori come l’undicesima e tredicesima armonica e riproduce gli
intervalli da esse formati. In particolare si rivela utilizzabile allo
scopo Armodue semi-equalizzato con la settima armonica (nota 8: 967,7
cents), l’undicesima armonica (nota 5: 841,9 cents) e la tredicesima
armonica (nota 7: 851,6 cents). L’applicazione pratica più immediata di
tali intervalli è nella costruzione di accordi estesi (accordi di
settima, nona, undicesima e tredicesima) di elevata purezza armonica.
Limitatamente all’ambito delle tastiere e dei sintetizzatori di tipo
Armodue, è possibile poi accordare le sedici note della scala cromatica
secondo l’intonazione delle sedici armoniche di numerazione dispari (le
armoniche pari non sono significative essendo semplici duplicati in ottava
delle armoniche dispari) comprese tra la 1^ e la 31^ armonica – anche il
prospetto seguente è riportato nel sito dedicato al compositore A.
Pertout precedentemente citato:
Armodue
Overtone (prospetto frequenze)
Note
|
Intervalli
puri
|
Arm^
|
Cents
|
1
1#
2
2#
3
3#
4
5
5#
6
6#
7
7#
8
8#
9
1
|
unison
major half-tone
major tone
trihemitone
major third
small fourth
small augmented fourth
large augmented fourth
fifth
small diminished sixth
small sixth
cyclic sixth
harmonic minor seventh
minor seventh
major seventh
major seventh
octave
|
1/1
17/16
9/8
19/16
5/4
21/16
11/8
23/16
3/2
25/16
13/8
27/16
7/4
29/16
15/8
31/16
2/1
|
0
105
204
298
386
471
551
628
702
773
841
906
969
1030
1088
1145
1200
|
. Armodue
Overtone (prospetto frequenze)
Note Intervalli puri Arm^ Cents
11# 2 2# 3 3# 4 5 5# 6 6# 7 7#8 8#9 1 unison major half-tone major tone
trihemitone major third small fourth small augmented fourth large
augmented fourth fifth small diminished sixth small sixth cyclic sixth
harmonic minor seventh minor seventh major seventh major seventh octave
1/1 17/16 9/8 19/16 5/4 21/16 11/8 23/16 3/2 25/16 13/8 27/16 7/4 29/16
15/8 31/16 2/1 0 105 204 298 386 471 551 628 702 773 841 906 969 1030 1088
1145 1200. Con Armodue Overtone (i rapporti fra le armoniche implicate
sono riportati nella terza colonna, arm^) è in pratica possibile eseguire
con purezza assoluta di intonazione scale e accordi estrapolati dalla
combinazione di qualsiasi armonica di numerazione 1^ - 32^ (ovvero tutte
le armoniche presenti nelle prime cinque ottave della serie), a condizione
di assumere come armonica fondamentale o prima armonica la nota 1
(altrimenti occorrerà la trasposizione).
Ad esempio se si desidera
suonare l’accordo formato dalle armoniche 1, 5, 8, 11, 15 si eseguirà
l’accordo Armodue Overtone formato dalle note: 1, 3, 1, 4, 8# collocate
nelle giuste decime.
.
L’intervallo di quinta e il ciclo della quinte in Armodue
In Armodue va considerato con particolare attenzione l’intervallo
corrispondente alla quinta giusta (rapporto 3/2) insieme al suo rivolto
– l’equivalente della quarta giusta.
A tale intervallo, di grande
forza armonica e d’importanza fondamentale nel sistema tonale
dodecatonico, l’orecchio è molto assuefatto. La quinta giusta (702
cents) si ritrova con grande purezza armonica in Armodue Just Intonation
ed in Armodue semi-equalizzato; in entrambi i casi tale intervallo è
formato dalle note 1-6. In Armodue Just Intonation si ha addirittura un
perfetto ciclo delle quinte (dato questo di estrema importanza ed utilità):
Note 1 – 6 (702,0 cents); note 6 – 2 (680, 4 cents); note 2 – 7
(702,0 cents); note 7 – 4 (702,0 cents); note 4 – 9 (702,0 cents);
note 9 – 5# (714,7 cents); note 5# - 1# (708,7 cents); note 1# - 6#
(702,0 cents); note 6# - 3# (702,0 cents); note 3# - 8# (702,0 cents);
note 8# - 5 (680,4 cents); note 5 – 1 (702,0 cents).
In Armodue
equalizzato invece non si ha un intervallo che equivalga alla quinta
giusta. L’intervallo 1-6 in Armodue equalizzato corrisponde infatti a
una quinta calante (9 eka = 675 cents).
L’intervallo di 675 cents –
ovvero di nove eka – è molto suggestivo ed eufonico nonostante risulti
pari ad una quinta calante per l’orecchio occidentale (probabilmente
l’orecchio è gratificato dalla simmetria del sistema anche nel caso di
questo intervallo).
Il ciclo delle quinte – raccorciate - esiste anche
in Armodue equalizzato ed è altrettanto suggestivo ed efficace del
semplice intervallo di 9 eka.
. Il
ciclo delle quinte raccorciate in Armodue e la sua intersezione col ciclo
delle settime
L’equivalente del ciclo delle quinte in Armodue (una “quinta” di
Armodue vale 9 eka) con nove termini genera le note corrispondenti ai nove
tasti bianchi della tastiera (del tutto analogamente ai sette tasti
bianchi di una tastiera normale a dodici suoni nella quale i sette tasti
bianchi sono dati anch’essi da un ciclo di quinte di sette termini: fa
do sol re la mi si ):
1 (+9eka) 6 (+9eka) 2 (+9eka) 7 (+9eka) 3 (+9eka) 8 (+9eka) 4 (+9eka) 9 =
per riordinamento 1 2 3 4 5 6 7 8 9 (1) - a rigor di termini bisogna
precisare però che in Armodue la “quinta” (es. do –sol) diviene la
sesta 1 - 6
La successione delle note 1 2 3 4 5 6 7 8 9 (1) viene denominata in
Armodue scala enneatonica diatonica proprio allo stesso modo in cui la
scala do re mi fa sol la si do del sistema temperato si definisce scala
eptatonica diatonica. La quinta di Armodue (9 eka) deve però essere
concepita come l’intervallo somma dato dalla sovrapposizione di tre
“toni puri” di 3 eka ciascuno (3 eka x 3 = 9 eka); ora, dato che il
tono puro di 3 eka è il rivolto della settima pura di Armodue (13 eka) si
ha un’intersezione tra il ciclo delle quinte e il ciclo delle settime di
Armodue.
Questa intersezione tra i due cicli è di importanza capitale
nella generazione delle scale e degli accordi.
. Scale
simmetriche e sistemi modali di tipo Armodue
Si possono costruire in Armodue molteplici scale secondo diversi
criteri. Un esempio molto importante di scala simmetrica esadecafonica è
il modo Agmon Diatonic DS3 di modulo intervallare pari a:
2-2-2-1-2-2-2-2-1 eka utilizzato dal compositore J. Goldsmith.
Un altro
compositore, Wilson, ha utilizzato nel sistema a 16 note la scala modale
simmetrica: 2-2-1-2-2-2-2-1-2 eka. Il modo Octatonic 1-3-1-3-1-3-1-3 eka
suona in modo molto simile alla scala simmetrica di tipo semitono-tono
utilizzata dai jazzisti (scala “diminuita”). Particolarmente
interessante si rivela la costruzione di scale simmetriche analoghe ai
Modes à transpositions limitées (Modi con limitata possibilità di
trasposizione) di Olivier Messiaen.
In pratica si divide la decima
(l’equivalente dell’ottava nel sistema temperato) – composta di
sedici eka - in parti uguali – per esempio in quattro parti di quattro
eka ciascuna - e si stabilisce un modulo microtonale che si ripete sempre
uguale nelle quattri parti della decima. Ad esempio con la successione di
base un eka – tra eka (totale: quattro eka) applicata alle quattro
partizioni della decima (A,B,C,D) si ottiene la scala di otto note:
1, 1#, 3, 3#, 5#, 6, 7#, 8, (1)
Tale scala si ripeterebbe identica se si continuasse a riportare il
modulo: un eka – tre eka nella decima superiore. Ugualmente con il
modulo tre eka – un eka si otterrebbe la scala simile alla precedente:
1, 2#, 3, 5, 5#, 7, 7#, 9, (1).
Scale di questo tipo hanno la peculiare proprietà di riprodursi identiche
effettuando determinate trasposizioni (spostamenti verso l’acuto o il
basso di un costante numero di eka).
La costruzione meccanica-algebrica
delle scale simmetriche in Armodue non deve tuttavia indurre a ritenere
che tutta la musica creata con tali scale sia altrettanto matematica,
"squadrata", fredda: è possibile infatti impiegare in modo
libero, svincolato da ogni schema, qualsiasi tipo di scala simmetrica o
meno.
. Gli
intervalli di uno, due e tre eka come passo delle scale in Armodue
Come criterio generale nella costruzione di scale si terrà presente
che i piccoli intervalli di un eka tra gradi consecutivi non molto
dissimili all’orecchio dal semitono temperato (l’eka è molto prossimo
al semitono cromatico di Zarlino) conferiscono attrazione reciproca tra i
gradi così ravvicinati e aumentano il senso di movimento ed il dinamismo
della scala; al contrario, una scala priva di intervalli di un eka tra
gradi consecutivi (ovvero in cui tutti gli intervalli che separano i gradi
consecutivi risultano maggiori di un eka) risulta piuttosto statica e non
instaura alcun senso di movimento o di spinta verso gradi determinati:
ogni grado tende in questo caso a rimanere sospeso, gravitando solo su se
stesso.
Si pensi a tal proposito alle scale pentatoniche ed esatonali
utilizzate da Claude Debussy: tali scale si classificano nel sistema
dodecatonico come scale anemitoniche (prive di semitoni) e sono
caratterizzate da una sonorità vaga, leggera, fluttuante. Un risultato
analogo a scale come queste in Armodue si ha dunque costruendo delle scale
prive di intervalli di un eka tra gradi consecutivi.
Un eka di distanza
tra gradi consecutivi di una scala ha in definitiva la valenza di
“semitono” in Armodue, mentre la distanza di due eka può essere
considerata come un “tono piccolo” (intervallo di seconda neutra: tre
quarti di tono).
L’equivalente del “tono puro”, in Armodue, si ha
con un passo della scala di tre eka.
. Esempio
di scale simili alle scale diatoniche eptatoniche in ambiente Armodue
Tenendo ben presente che come “semitono” viene assunto un eka e
come “tono” viene assunto l’intervallo di tre eka (se necessario, in
qualità di “tono piccolo” si può assumere il passo di due eka – la
seconda neutra del sistema temperato - ma si tenga ben presente che il
passo di tre eka è di gran lunga preferibile per la sua qualità di
“tono puro”), in Armodue risulta molto semplice ricreare scale di
sonorità molto simile alle scale diatoniche occidentali, il cui modulo
intervallare consta di toni e semitoni.
Ad esempio la scala maggiore di
modulo tono-tono-semitono-tono-tono-tono-semitono può essere riprodotta
facilmente in ambiente Armodue con il seguente modulo: 3 eka – 3 eka –
1 eka – 2 eka – 3 eka – 3 eka – 1 eka (la presenza di un passo di
2 eka a separare i due tetracordi è necessaria per non oltrepassare
l’ambito della decima ovvero per non totalizzare una sommatoria di eka
superiore a sedici).
Si è potuto verificare testandola su diversi
ascoltatori che una scala come questa risulta molto naturale ed eufonica
all’orecchio e particolarmente suggestiva, tutt’altro cioè che
dissonante.
.
Costruzione di scale mediante tetracordi o pentacordi
In Armodue è possibile costruire scale composte di due tetracordi
oppure di due pentacordi, in modo del tutto analogo alle antiche scale
modali greche. Già il compositore J. Goldsmith ha stabilito una
correlazione tra l’antico sistema modale greco e la suddivisione
dell’ottava in sedici note.
L’unico requisito di queste scale è che
la decima deve risultare divisa in due parti e si deve riscontrare lo
stesso modulo intervallare nella parte superiore ed inferiore – che
diverranno rispettivamente il tetracordo o pentacordo inferiore e
superiore. Ad esempio dividendo la decima in due parti delimitate dalle
note 1-5 e dalle note 6-1 e costituendo in tali due parti due tetracordi
con composizione intervallare (modulo): 3 eka – 2 eka – 2 eka si
otterrà una scala come la seguente (come tonica è sempre considerata la
nota 1 a titolo esemplificativo):
1 – 2# - 3# - 5; 6 – 7# - 8# - (1)
I due tetracordi – nell’ambito della decima 1-1 - risultano disgiunti
da un salto di due eka (tra le note 5 e 6). Il primo tetracordo
(inferiore) è composto dalle note: 1 – 2# - 3# - 5 mentre il secondo
tetracordo (superiore) è composto dalle note: 6 – 7# - 8# - (1).
In
modo del tutto analogo è possibile utilizzare pentacordi (con cinque note
in luogo di quattro).
Si possono anche avere scale con tetracordi o
pentacordi congiunti, nel caso l’ultima nota del tetracordo o pentacordo
inferiore sia la prima nota del tetracordo o pentacordo superiore. Tale
congiunzione o disgiunzione è del resto già retaggio dei modi greci.
.
Definizione di scala diatonica in ambiente Armodue
In Armodue, qualunque scala formata da note tutte di differente
numerazione si definisce diatonica (così come nel sistema a dodici suoni
si definisce diatonica una scala formata da note tutte di diverso nome).
Sono così classificate come diatoniche le seguenti scale, a titolo di
esempio:
1 2 3# 4 5 6# 7# 8 9 (1)
4 5 6# 7# 8 9 1# (2)
6 8 9 1# 3# (5)
Non sono invece diatoniche scale come le seguenti, nelle quali è presente
due volte una stessa nota (in stato naturale e alterato con diesis):
1 1# 3 6 7 (1) poiché la nota "1" è presente due volte in 1 e
1#;
4 5 5# 6 7 8 8# 9 1 2 (3) poiché le note "5" e "8"
compaiono due volte
rispettivamente in 5 e 5# e 8 e 8#.
.
Giustificazione filosofica di Armodue equalizzato secondo il procedimento
di Zarlino – Il senso di profondità sonora e di accresciuto spazio
fonico in Armodue
Secondo il procedimento di Zarlino gli intervalli poi entrati a far parte
della normale gamma del sistema temperato sono perfetti in quanto si
estrapolano per calcolo di progressive medie aritmetiche a partire
dall’ottava.
Così la media aritmetica dell’ottava (2/1) è la quinta giusta (3/2); a
sua volta la media aritmetica della quinta giusta è la terza maggiore
(5/4); la media della terza maggiore il “tono grande” (9/8) ed infine
la media del tono grande il semitono (17/16). Lo stesso procedimento a
partire non dall’ottava ma dalla doppia ottava o quindicesima (4/1)
genera – dato altamente peculiare e significativo – intervalli di
Armodue equalizzato: la media aritmetica della doppia ottava è la decima
maggiore (5/2) pari a 21 eka, a sua volta la media della decima maggiore
è la settima pura (7/4) pari a 13 eka, la media della settima pura è la
quarta crescente – undicesima armonica (11/8) pari a 7 eka, la media
della quarta crescente è la terza minore (19/16) pari a 4 eka, la media
della terza minore è la seconda neutra (35/32) pari a 2 eka ed infine la
media della seconda neutra è l’eka stesso (67/64).
Questo sembra giustificare il fatto che in Armodue suonino in modo molto
efficace accordi ampi (ambito di due o più o decime): il punto di
prospettiva e il cardine del sistema non è più l’ottava (=decima) ma
la doppia ottava (=doppia decima).
Le qualità degli intervalli di Armodue equalizzato
Armodue consta di sedici tipi di intervalli, che si possono raggruppare a
due a due (secondo gli intervalli complementari, ovvero intervalli che
siano l'uno il rivolto dell'altro e che sommati diano la decima o
intervallo somma di 16 eka) in otto categorie che saranno analizzate
singolarmente:
1 eka - 15
eka
2 eka - 14 eka
3 eka - 13 eka
4 eka - 12 eka
5 eka - 11 eka
6 eka - 10 eka
7 eka - 9 eka
8 eka
Gli
intervalli di un eka e di quindici eka
L'intervallo di un eka, il grado della scala cromatica di Armodue uguale a
3/4 di un semitono (75 cents), è il più piccolo intervallo del sistema
ed è molto vicino al semitono cromatico postulato da Zarlino nell'ambito
della sua scala naturale (basata sui rapporti semplici) e quantificabile
in 70 cents.
Questa proprietà dell'eka lo rende particolarmente eufonico e familiare
all'orecchio: l'eka è percepito dall'orecchio come intervallo naturale
non meno del semitono della scala dodecatonica. In una libera
improvvisazione melodica, successioni cromatiche di eka consecutivi
suonano in modo molto simile a successioni cromatiche di semitoni.
Pertanto tutte le tecniche armoniche inerenti il cromatismo possono essere
applicate in Armodue considerando l'eka l'equivalente del semitono
temperato. Il rivolto di un eka è l'intervallo di 15 eka, paragonabile ad
una settima maggiore del sistema dodecatonico leggermente ampliata.
La piccola ampiezza dell'eka lo rende anche idoneo ad evocare sonorità ed
atmosfere orientali.
I piccoli intervalli di 1 eka, 2 eka e 3 eka di
Armodue si prestano magnificamente al disegno di melodie e scale dal
sapore squisitamente e arabeggiante. In Armodue gli intervalli di 1 eka e
15 eka vanno considerati dissonanze aspre e come tali richiedono di essere
utilizzati con cautela negli accordi.
Per essi comunque possono valere
tutte le regole che già governano il trattamento delle dissonanze aspre
nel sistema dodecatonico.
Gli
intervalli di due eka e di quattrodici eka
L'intervallo di 2 eka corrisponde a 3/2 di
un semitono temperato (si quantifica in 150 cents ed è noto come
“seconda neutra”) e si riscontra esattamente tra l'undicesima e la
dodicesima armonica della serie.
E' l'intervallo che si ottiene dividendo
la decima di Armodue (l'ottava temperata) in otto parti esatte, a formare
così la scala ottafonica equalizzata.
Essendo dato da armoniche di
numerazione superiore suona particolarmente innaturale all'orecchio.
Ciò
lo rende adatto a geometriche costruzioni dove prevalgano la simmetria e
l'artificiosità, per esempio nelle strutture sonore frattali. Nel sistema
dodecatonico l'ottava (1200 cents) si ripartisce in una quarta eccedente
ed una quinta diminuita (600 cents), il tritono così ottenuto si può
dimezzare in due terze minori (300 cents), ma la terza minore non si può
ulteriormente suddividere in due parti.
E' qui che, dove terminano le
possibilità del sistema dodecatonico, iniziano le possibilità di Armodue
e si prosegue nelle suddivisioni progressive: la terza minore si
ridefinisce l'intervallo di quattro eka (300 cents) che si dimezza in due
eka più due eka (150 cents); a loro volta due eka si dimezzano in due
intervalli di un eka ciascuno (75 cents).
Queste proprietà
algebrico/geometriche dell'intervallo di due eka inizialmente considerato
lo rendono particolarmente adatto alle costruzioni armoniche simmetriche
quindi alla armonia speculare. In pratica, si possono costruire accordi
speculari utilizzando esclusivamente intervalli di 16, 8, 4 oppure 2 eka
tra una voce e la voce adiacente.
Una o più delle note così ottenute
possono in un secondo tempo essere alterate di un eka ascendente o
discendente; in tal modo una costruzione armonica dapprima rigidamente
squadrata acquisterà una nuova colorazione armonica particolarmente
significativa nel contesto.
Una melodia potrebbe essere variata
considerando intercambiabili gli intervalli di uno e due eka.
Un dato
molto interessante che deve tenere presente un compositore è
l'ambivalenza dell'intervallo di 2 eka: questo intervallo sta esattamente
a metà strada tra il tono ed il semitono temperato.
Tale mediazione tra
tono e semitono che si realizza in Armodue può essere sfruttata nella
tecnica compositiva; il principio potrà essere quello di sfumare i
contorni del "tono" (3 eka) e del "semitono" (1 eka)
sostituendoli entrambi con il neutro ed ambiguo intervallo di 2 eka.
Oppure, per reversibilità del discorso, si possono enunciare inizialmente
agglomerati sonori in cui vi siano gli intervalli di 2 eka, in seguito
sostituiti - "colorando" le armonie e le melodie - con
intervalli di 1 eka e di 3 eka – rispettivamente con valenza di semitono
e tono (a discrezione del compositore). L'intervallo di due eka ed il suo
rivolto di quattordici eka sono definiti le dissonanze neutre di Armodue.
Gli
intervalli di tre eka e di tredici eka
L'intervallo di 3 eka corrisponde al
"tono puro" di Armodue (è leggermente più ampio del tono
temperato).
Questo intervallo è particolarmente gradevole all'orecchio
perché è molto vicino al tono naturale che si forma con la settima e
l'ottava armonica (il tono temperato, al confronto, suona leggermente meno
naturale all'orecchio perché si forma con le armoniche appena più alte:
la nona e la decima).
Se si costruiscono scale utilizzando successioni di
"toni puri" di Armodue, ovvero procedendo per salti di 3 eka, si
ottengono sonorità particolarmente suggestive - di vago sapore
pentatonico od orientale.
Il rivolto dell'intervallo di 3 eka è
l'intervallo di 13 eka, che ha una enorme importanza in Armodue poiché
corrisponde alla settima minore naturale - l'intervallo dato dalla quarta
armonica in rapporto con la settima armonica.
E’ noto quanto un accordo
di settima di dominante (esempio: do mi sol si b) eseguito con la scala
temperata sia divergente dall'accordo naturale corrispondente che si
ottiene per sovrapposizione delle armoniche quarta, quinta, sesta e
settima.
Ciò è dovuto soprattutto alla non trascurabile disparità di
intonazione della settima minore temperata e della settima armonica
(nell'esempio in questione il si b).
In Armodue, la settima minore viene
restituita alla sua intonazione naturale; l'intervallo di 13 eka viene
percepito come molto naturale ed eufonico.
Dal punto di vista filosofico,
con i due intervalli in discorso Armodue realizza la quadratura del
cerchio; colloca all'interno di una struttura "quadrata"
rigidamente geometrica (la divisione in sedici note) due intervalli
"rotondi", vaghi ed esotici come il tono naturale e la settima
minore naturale (nell'ordine 3 e 13 eka).
Quest'ultima considerazione può
dimostrarsi uno spunto molto interessante per un compositore.
Gli
intervalli di 3 eka e di 13 eka sono in Armodue tra i più suggestivi e
vanno classificati come dissonanze dolci, alla stregua della seconda
maggiore e settima minore temperate.
Gli
intervalli di quattro eka e di dodici eka
Con i due intervalli di 4 e 12 eka siamo
in presenza di due intervalli molto conosciuti e familiari all'orecchio
traslati in Armodue. Difatti 4 eka e 12 eka corrispondono esattamente -
nell'ordine - ad una terza minore ed una sesta maggiore del sistema
dodecatonico.
Evidente quindi la possibilità di evocare triadi maggiori e
minori con Armodue (la triade minore viene ricreata in ambiente Armodue
sovrapponendo su una fondamentale 4 eka e 5 eka; la triade maggiore
sovrapponendo 5 eka e 4 eka).
La perfetta equivalenza dei due intervalli
considerati nel sistema dodecatonico e in Armodue costituisce un punto
cruciale riguardo l'inevitabile interazione che l'orecchio di un
ascoltatore occidentale stabilirà tra le due diverse accordature.
Ascoltando infatti gli intervalli di 4 e 12 eka l'orecchio assocerà
immediatamente questi intervalli di Armodue ai due intervalli già
familiari (terza minore e sesta maggiore).
Per questo motivo molti degli
altri intervalli presenti - in ambiente Armodue - contestuali a quelli di
4 e 12 eka saranno probabilmente avvertiti dall'orecchio come anomali e
sconosciuti.
I compositori presteranno molta attenzione ogni volta che
utilizzeranno i due intervalli esaminati, cercando di prevedere le
reazioni di un orecchio assuefatto al sistema dodecatonico. In un caso
particolare ed interessante, un compositore potrebbe anche decidere di non
utilizzare gli intervalli che danno colore alle armonie - le terze e seste
maggiori e minori traslate in Armodue: gli intervalli di 4, 5, 11 e 12 eka.
Escludendo questi quattro tipi di intervalli dalla tessitura degli accordi
l'orecchio probabilmente si renderà conto subito di trovarsi in un
ambiente sonoro nuovo e sconosciuto.
Del resto, l'esclusione delle terze e
seste maggiori e minori nel sistema dodecatonico è già stata
sperimentata con successo da alcuni compositori; dal punto di vista
estetico la mancanza di colore ed il carattere aperto della sonorità che
si avvertono risultano particolarmente significative ed espressive.
Un
altro intervallo di Armodue perfettamente equivalente ad un intervallo del
sistema dodecatonico è quello di 8 eka, che vede la sua ampiezza essere
uguale a quella del tritono.
Tuttavia il carattere inquieto di tale
intervallo lo rende unico nel suo genere e non assimilabile agli
intervalli appena trattati. Gli intervalli di 4 e 12 eka appartengono
senza dubbio - essendo di ampiezza equivalente - alla stessa categoria
della quale fanno parte la terza minore e sesta maggiore: quella delle
consonanze dolci.
Gli
intervalli di cinque eka e di undici eka
L'intervallo di 5 eka è molto prossimo
alla terza maggiore naturale che si configura come il rapporto tra la
quarta e la quinta armonica della serie.
La terza maggiore del sistema
dodecatonico non è così vicina all'intonazione della terza maggiore
naturale quanto lo è l'intervallo di 5 eka. Il rivolto di 5 eka è
l'intervallo di 11 eka, molto vicino alla sesta minore naturale che si
riscontra con la quinta ed ottava armonica.
Essendo gli intervalli di 5 e
di 11 eka assimilabili alle terze e seste temperate, per essi valgono le
stesse considerazioni fatte nel paragrafo precedente riguardo i due
intervalli di 4 e di 12 eka.
Anch'essi si classificano come consonanze
dolci.
Gli
intervalli di sei eka e di dieci eka
L'intervallo di 6 eka è particolarmente
suggestivo, insieme al suo rivolto di 10 eka. Un'ampiezza di 6 eka si
colloca infatti esattamente nel punto di equidistanza tra la terza
maggiore e la quarta giusta del sistema temperato, mentre 10 eka sono la
media tra una quinta giusta ed una sesta minore.
Tale proprietà
costituisce il dato più interessante degli intervalli esaminati.
L'intervallo di 6 eka unisce al pregnante colore della terza maggiore la
propulsione e il dinamismo della quarta giusta; l'intervallo di 10 eka
combina il carattere crepuscolare della sesta minore con la staticità e
l'equilibrio della quinta giusta. Nel sistema temperato le terze e le
seste danno colore agli accordi, mentre le fondamentali degli stessi
accordi si concatenano con salti di quarta e di quinta giusta.
In Armodue
l'ambiguità degli intervalli "neutri", che mediano tra terza e
quarta così come tra quinta e sesta, li rende idonei ad essere utilizzati
sia nell'architettura degli accordi che nella concatenazione delle
fondamentali.
Al pari degli intervalli di 2 eka e 14 eka (i quali pure
sono "neutri": il primo a metà tra seconda minore e maggiore ed
il secondo equidistante dalla settima minore e maggiore), gli intervalli
di 6 e di 10 eka risultano poco familiari all'orecchio occidentale
(escluso quello avvezzo ai quarti di tono).
Gli intervalli di 6 eka e 10
eka vanno classificati consonanze neutre.
Gli
intervalli di sette eka e di nove eka
I corrispondenti degli intervalli di
quarta e quinta giusta in Armodue sono rispettivamente gli intervalli di 7
e di 9 eka; il primo si quantifica in una quarta giusta leggermente
ampliata, il secondo in una quinta giusta leggermente raccorciata.
Tali
intervalli di Armodue sono però solo incompatibili con la concezione
legata al ciclo delle quinte che sta alla base del sistema dodecatonico.
In particolare con gli intervalli di 7 e 9 eka Armodue si dimostra un
sistema completamente nuovo e diverso rispetto all'imperante sistema
dodecatonico, come già si è detto più sopra. Le "quarte" e le
"quinte" di Armodue sono eufoniche e assolutamente consonanti,
ma in una gamma di altezze radicalmente differente da quelle del sistema
dodecatonico.
Si suggerisce di utilizzare con ponderazione gli intervalli
di 7 e 9 eka, proprio per mettere in luce il significato peculiare che le
"quarte" e le "quinte" acquistano in Armodue e per non
trarre in inganno l'orecchio occidentale profondamente assuefatto al ciclo
delle quinte.
Si tenga altresì sempre presente la correlazione del ciclo
delle quinte (9 eka) e delle settime (13 eka) in Armodue, correlazione già
trattata nei precedenti paragrafi. Riguardo la classificazione, 7 e 9 eka
vanno annoverati tra le consonanze aperte.
L'intervallo
di otto eka
L'intervallo di 8 eka ripartisce a metà
la decima di Armodue proprio come il tritono dimezza l'ottava temperata.
Difatti 8 eka corrispondono esattamente a tre toni quindi ad una quarta
eccedente o quinta diminuita.
Essendo la metà esatta di 16 eka,
l'intervallo di 8 eka è rivolto di se stesso; questa caratteristica lo
rende particolarmente inquieto ed instabile - proprio come il tritono tra
i dodici intervalli del sistema temperato. Quando in un accordo è
presente l'intervallo di 8 eka, l'intero accordo diviene instabile; al
contrario anche l'accordo più dissonante risulta statico e stabilizzato
in assenza di tale intervallo.
L'intervallo di 8 eka è il primo asse di
simmetria in Armodue: difatti in questo sistema si procede con
dimezzamenti progressivi della decima: 16 eka, 8 eka, 4 eka, 2 eka ed 1
eka. Come il tritono del sistema temperato, l'intervallo di 8 eka è una
dissonanza instabile.
Le qualità degli intervalli in Armodue Just Intonation e semi-equalizzato
In Armodue Just Intonation (scala di Lou Harrison) si hanno in pratica gli
stessi intervalli della scala zarliniana – oltre a quattro intervalli
peculiari che riproducono i rapporti di frequenza della settima armonica.
Pertanto non è qui necessario dilungarsi sulle qualità degli intervalli
Just Intonation, già abbondantemente analizzati e di sonorità abituale
per l’orecchio.
In Armodue semi-equalizzato alcuni intervalli sono
prossimi a quelli Just Intonation, mentre altri sono più vicini ad
Armodue equalizzato: di volta in volta perciò varranno le considerazioni
inerenti i due diversi temperamenti.
Costruzioni
armoniche "geometriche" con Armodue
Il compositore Sckriabin ha basato gran
parte delle sue composizioni sugli accordi nucleopolari.
Per comprendere la natura di tali accordi bisogna fare riferimento alle
riflessioni speculari della luce in un cristallo, secondo una
ordinatissima simmetria centrale.
Un'immagine che viene in mente al riguardo è la "stella" ad
otto raggi che talvolta appare localizzata in una zona di una fotografia
quando l'obbiettivo della macchina fotografia è colpito da una sorgente
luminosa piuttosto intensa.
L'idea di Sckriabin è quella di rendere attraverso i suoni tale fenomeno
ottico.
Da qui la costituzione di una nota - centro (sorgente luminosa centrale)
dalla quale si dipartano intervalli - raggi superiori e note relative più
alte e, per legge di simmetria o specularità, intervalli - raggi riflessi
inferiori con uguale ampiezza ma con direzione rovesciata e con le
relative note più basse rispetto alla nota centrale.
La nota centrale
viene così più propriamente denominata nota nucleopolare, vero e proprio
specchio in cui gli intervalli inferiori e le note basse si riflettono
negli intervalli superiore e nelle note alte.
L'accordo risultante - costituito in perfetta simmetria centrale o
nucleopolarità - costituisce l'impianto sonoro fondamentale al quale fare
riferimento nella tessitura delle melodie e nell'architettura degli
accordi.
Il principio della modulazione, in questo ambito, va inteso come la minima
e graduale variazione dell'ampiezza di uno o più degli intervalli che
sono imperniati sulla nota nucleopolare dell'accordo, o - più
drasticamente - va interpretata come una radicale e brusca trasformazione
degli stessi intervalli.
In Armodue l'armonia nucleopolare può trovare
un'applicazione più vasta e più perfetta rispetto al sistema di dodici
note.
Difatti, una scala di sedici note sembra già contenere implicitamente il
principio della simmetria centrale (sedici è un quadrato perfetto di un
quadrato perfetto (4) e corrisponde all'archetipo del mandala così come
concepito nella quasi totalità delle culture e tradizioni del mondo: una
ruota a otto o sedici raggi).
Si costituisca per esempio come nota
nucleopolare (il centro dell'impianto sonoro) la nota 5.
La nota 5
funzionerà come specchio in cui si rifletteranno intervalli e note
superiori ed inferiori.
Se ad esempio eleggiamo i tre intervalli di sei
eka, otto eka e tredici eka si genererà la struttura sonora (le note
lette da sinistra a destra procedono ordinatamente dal grave all'acuto):7
- 9 - 1# - 5 - 8 - 9 – 3. Come si può verificare, dalla nota 5
nucleopolare o centrale si dipartono i due intervalli riflessi di sei eka
(delimitati dalle note 1# - 5 e 5 - 8), i due intervalli di otto eka
(delimitati dalle note 9 - 5 e 5 - 9) ed i due intervalli di tredici eka
(delimitati dalle note 7 - 5 e 5 - 3).
Si sono così ottenute tre note più
basse della nota 5 nucleopolare (le note 7, 9 e 1#) e tre note più acute
della stessa nota 5 (le note 8, 9 , 3). La struttura sonora così ottenuta
può essere utilizzata così com'è nella costruzione di melodie e
accordi, oppure può essere suscettibile di subire microvariazioni e di
essere modulata.
Ad esempio si può semplicemente apportare una leggera
variazione - quindi una asimmetria - che destabilizzi momentaneamente ma
in modo molto significativo la rigida "cristallinità" sonora
alterando la nota 1# per innalzamento di un eka (sostituzione con la nota
2):7 - 9 - 2 - 5 - 8 - 9 – 3. In seguito, si potrà ripristinare il
perfetto equilibrio e simmetria della struttura sonora alterando in senso
uguale e contrario la nota 8 che controbilancia la nota 2 (la nota 8 viene
quindi abbassata - in modo diametralmente opposto - di un eka e sostituita
con la nota 7#): 7 - 9 - 2 - 5 - 7# - 9 – 3. Il principio di
microvariazione esposto può essere naturalmente applicato anche a più di
una nota simultaneamente.
In altre circostanze, si può integrare la
struttura originale con aggiunta di nuovi intervalli e note oppure mutare
radicalmente la struttura mediante impiego di diversi intervalli
generatori.
Accordi
simmetrici ed "elastici" o pseudo simmetrici
Con accordi "elastici" intendo
tutti quegli accordi costruiti in modo tale che tutte le loro parti siano
equidistanti, eccetto quelle collegate da uno o due intervalli variabili.
Un esempio chiarirà meglio il principio.
Se si costruisce un accordo
simmetrico sovrapponendo - dal basso verso l'alto - sei intervalli ognuno
dei quali ampio sette eka, si ottiene un accordo a parti equidistanti
composto dalle note: 1 - 5 - 8# - 3# - 7# - 2# - 6#.
Se ora si stabilisce
che un intervallo all'interno dell'accordo non dovrà essere
necessariamente di sette eka ma potrà variare a piacimento, si ottiene
quello che definisco un accordo "elastico": cioè un accordo in
cui tutti gli "anelli" (intervalli) siano rigidi (gli intervalli
tra parti equidistanti) eccetto un "anello" elastico passibile
di essere raccorciato o ampliato; ovvero un accordo pseudo-simmetrico.
Se
si sceglie nell'accordo esemplificato il secondo intervallo come quello
avente proprietà elastica, l'accordo originale potrà variare e diventare
per esempio: 1 - 5 - 8 - 3 - 7 - 2 – 6 (raccorciando l'intervallo 5 - 8#
a sei eka invece che sette: note 5 - 8) oppure 1 - 5 - 1# - 5# - 9 - 4 –
8 (ampliando l'intervallo 5 - 8# a dieci eka invece che sette: note 5 –
1#).
Risultano molto efficaci successioni di accordi diversificati con
l'elezione di uno o due intervalli "elastici".
Accordi
costruiti con un limitato numero di intervalli
In Armodue risultano molto suggestivi
accordi costruiti utilizzando solo due, tre o quattro tipi di intervalli
tra parti o voci adiacenti . Ad esempio utilizzando solo intervalli di 3 e
4 eka tra parti adiacenti, si può generare l’accordo: 4-3-3-4 eka.
Sempre con questi due tipi di intervallo, si può formare l’accordo
4-4-3-4-4 eka.
Durante la sperimentazione, ho appurato a riguardo che risultano
particolarmente interessanti tutti gli accordi aventi tra le parti
adiacenti esclusivamente i seguenti quattro tipi di intervalli: 3 eka ed
il suo rivolto 13 eka, 6 eka ed il suo rivolto 10 eka (ad esempio è
formato con intervalli scelti tra questi e sovrapposti l’accordo dato
dalle note:1, 2#, 8 che vede tre eka tra le note 1 e 2# e dieci eka tra le
note 2# e 8).
Accordi
generati dalla “rotazione” degli intervalli tra parti adiacenti
Un mezzo molto efficace per generare sequenze di accordi aventi senso
compiuto ed eufoniche consiste nello scegliere un accordo iniziale
generatore ed analizzarne gli intervalli presenti tra parti adiacenti, a
partire dalla voce più bassa dell’accordo fino alla voce più
acuta.
Stabilito così il “modulo intervallare” dall’accordo generatore, si
costruiranno altri accordi derivati sovrapponendo gli stessi intervalli ma
assumendo di volta in volta un diverso intervallo iniziale (facendo
ruotare in sequenza tutti gli altri intervalli).
Un esempio chiarirà il procedimento.
Si assuma come generatore l’accordo dato dalle note 1, 4, 8, 3#,
7#.
Ora, il modulo intervallare di questo accordo (distanza tra note
adiacenti, partendo dal basso) risulta essere: 6 eka (note 1 –4); 7 eka
(note 4 – 8); 8 eka (note 8 – 3#); 7 eka (note 3# - 7#).
Riportiamo questo modulo – espresso in eka – tra parentesi quadre: [6
– 7 – 8 – 7].
Se consideriamo il modulo come sequenza [A – B – C – D] per
“rotazione” dei termini otterremo i tre moduli derivati tipo: [B – C
– D – A], [C – D – A – B], [D – A – B – C].
Si avranno dunque i tre corrispondenti moduli derivati: [7 – 8 – 7 –
6], [8 – 7 – 6 – 7], [7 – 6 – 7 – 8] che genereranno tre
distinti accordi le cui note potranno facilmente essere estrapolate. |